M. e il peso dell’errore: un viaggio interrotto (ma non incompiuto) Capitolo 2
Nella seconda sessione, M. ha portato un esercizio: un “what if” positivo, in cui immaginava una versione di sé capace di non giudicarsi. Il testo, quasi un prologo di un romanzo mai iniziato, mostrava qualcosa di nuovo: un pensiero più tollerante, più umano. “Se riuscissi a non mortificarmi, vivrei con meno ansia e più lucidità.” […]
M. e il peso dell’errore: un viaggio interrotto (ma non incompiuto) Capitolo 2 Leggi l'articolo »